Cosa fare in Ogliastra: escursione in barca

Cosa fare in Ogliastra: le migliori escursioni, dove mangiare e dove dormire

Siamo in una delle regioni storiche della Sardegna, nella zona centro orientale dell’isola. L’Ogliastra è tante cose insieme, abbraccia un po’ di costa e un po’ di entroterra ed è talmente ricca di attrazioni che scegliere cosa fare in Ogliastra se si hanno a disposizione solo due giorni può essere complicato.

Per questo voglio darvi alcuni consigli sulle escursioni migliori da fare, dove mangiare e dove dormire, raccontandovi il mio ultimo weekend tra Baunei e Santa Maria Navarrese. Sarà un mix di mare e montagna!

Perché scegliere l’Ogliastra?

Cos’è esattamente che attira dell’Ogliastra? Sarà forse il mare? Molto scontato, però che mare! O forse la calda accoglienza che gli ogliastrini riservano a tutti i visitatori? Questa mi piace, devo dire che ho girato la mia isola in lungo e in largo e la cura e l’attenzione dedicate qua al turista le ho trovate in poche altre zone della Sardegna. Anche la sua natura selvaggia, la vista delle altissime falesie lungo la costa, la possibilità di passare dalla montagna al mare percorrendo alcuni dei più spettacolari sentieri di trekking al mondo (il Selvaggio Blu è il più famoso) non sono da sottovalutare. O forse la possibilità di visitare qualche villaggio fantasma? Buh!

Credo siano tutte queste cose insieme, più qualche altra. Avete mai sentito parlare di “Zone Blu”? Sono le 5 regioni del mondo col più alto numero di ultracentenari tra la popolazione e la Sardegna è una di queste. In particolare la Barbagia e alcuni comuni montani dell’Ogliastra, tra cui anche Baunei. Le altre Zone Blu nel mondo sono Okinawa (Giappone), Nicoya (Costa Rica), Icaria (Grecia) e Loma Linda (California).

E per finire, tra i fattori di attrazione turistica di questa subregione della Sardegna, io inserirei anche i culurgiones ogliastrini. Così a cuor leggero, e anche a stomaco vuoto dato che è quasi ora di pranzo!

Il mio itinerario di due giorni in Ogliastra

Siete pronti a scoprire cosa fare, dove dormire e dove mangiare in questi due giorni in Ogliastra? Per comodità vi lascio la mia solita mappa in cui ho segnato per voi tutti i luoghi in cui sono stata e che vi consiglio di visitare.

Cosa vedere in Ogliastra: il paese fantasma più bello della Sardegna

Prima di raggiungere Baunei ho deciso di fare una deviazione per visitare un luogo che da tempo avrei voluto vedere: un paesino fantasma che si chiama Gairo Vecchio. In Sardegna è uno dei più belli nel suo genere ed è assolutamente da visitare se vi piacciono i luoghi insoliti e suggestivi. Molto suggestivi direi! Prendetevi almeno un’ora per passeggiare tra le sue vie.

Trovate qui un articolo dedicato a Gairo Vecchio, dove vi racconto la sua storia e vi do alcuni consigli per raggiungerlo con un percorso alternativo.

Cosa fare a Baunei: escursione in quad tra entroterra e mare

Tra le tante attività che si possono fare in Ogliastra, vi consiglio di provare un’escursione in quad, che permette di attraversare sentieri difficilmente percorribili con altri mezzi e dalla montagna arrivare dritto a tuffarvi in una delle cale più belle del Golfo di Orosei. Io ho prenotato con Escursioni Quad Baunei che trovate proprio all’inizio del paese. Con loro potete scegliere diversi itinerari anche in base alla difficoltà del percorso: io ho fatto il Tour Cala Sisine che è durato circa 4 ore ed è adatto anche a chi non ha molta confidenza con questo mezzo.

L’Altopiano del Golgo nel Supramonte di Baunei

Il percorso è quasi tutto immerso nella natura, su sentieri sterrati, con dei punti panoramici incredibili. E così, tra asinelli e chiesette antiche, voragini vulcaniche (“Su Sterru”) e siti nuragici, abbiamo attraversato l’Altopiano del Golgo, per poi ridiscendere e percorrere l’antico letto del fiume adagiato su un’immensa vallata ricoperta dalla macchia mediterranea, chiamata oggi “Codula di Sisine”, che arriva fino al mare. Per raggiungere la nostra meta e fare una sosta bagno rigenerante abbiamo parcheggiato i quad e proseguito a piedi per circa 20 minuti su un sentiero facile, fino a Cala Sisine. Qua lo spettacolo è assicurato.

Cala Sisine: tra turchese e storia

Per circa un’ora abbiamo ammirato l’incanto di questa spiaggia di bianchissimi sassolini bianchi che permettono al mare di assumere delle trasparenze e sfumature di turchese abbaglianti. Questa caletta un tempo era un approdo per le navi che caricavano il carbone estratto dal vicino Supramonte (per questo era conosciuta anche come Portu ‘e Sisine). Ma una leggenda vuole che sia stata utilizzata anche come nascondiglio per un sottomarino durante la Seconda Guerra Mondiale e, per questo, chiamata anche Su Stuggiu, che in sardo vuol dire proprio nascondiglio. Seppur nascosta e raggiungibile solo via mare o a piedi, non temete, qui trovate un bar e un punto ristoro.

Rinfrescati e ripuliti dallo strato di terra che avevamo accumulato durante il percorso, abbiamo raggiunto i nostri quad per tornare alla base a Baunei, nuovamente ricoperti di terra. Ma anche questo fa parte del divertimento di questa esperienza!

Dove dormire a Baunei: Giaminera B&B Art Studio

Cercavo un posto speciale e l’ho trovato. Questo piccolo B&B è gestito da una coppia di ragazzi, Marialaura e Ottavio, in modo sorprendente. Giaminera B&B Art Studio è la loro casa. È stata la casa dei nonni di Marialaura, dove lei è cresciuta, ma è anche lo studio artistico di Ottavio, bravissimo illustratore. Una tipica casa di paese, ricca di oggetti carichi di significato e storie da raccontare.

Cosa mi ha colpito di questo B&B?

  • La disponibilità e la professionalità di Marialaura che subito dopo la prenotazione mi ha aiutato con i suoi consigli e le sue conoscenze ad organizzare e prenotare le attività e i ristoranti di cui ti sto raccontando. Alcune a prezzo agevolato!
  • L’aperitivo di benvenuto alquanto caloroso: dopo il quad siamo stati sorpresi dal ricevere in camera un vassoio con formaggi e vino cannonau prodotti dallo zio di Marialaura. Lei mi dice solo che quel vino si chiama “callentura”, che in sardo vuol dire “febbre”. Fate voi i conti dei gradi che poteva avere quel cannonau, buonissimo!
  • La colazione da 5 stelle, forse anche di più. Vi giuro che non mancava niente, torte dolci e salate preparate da Marialaura, uova, latte, spremuta, frutta fresca che Ottavio ci ha tagliato sul momento, yogurt, cereali, marmellate, ricotta fresca, miele. E niente, ho fame.
  • La bellezza degli arredi e degli oggetti antichi e originali di quella casa, alternati alle bellissime illustrazioni di Ottavio.
  • Lo studio artistico di Ottavio che sarà felicissimo di accogliervi e mostrarvi i suoi lavori.

Dove mangiare a Baunei: ristorante Pedra Longa

Se vi piacciono i posti romantici e panoramici, il ristorante Pedra Longa è perfetto. Anche se vi piace la buona cucina a prezzi non stellari, questo è il luogo ideale. Ha una vista mozzafiato sul mare, sulla scogliera e sulla guglia calcarea da cui prende il nome (“monumento naturale” dal 1993).

Il menu prevede piatti locali sia di pesce che di carne e dolci buonissimi. Io ho preso un antipasto misto di mare, un’orata alla vernaccia e una seadas col miele dolce (puoi scegliere anche il miele amaro) e sono rimasta più che soddisfatta!

Solo un consiglio: prenotate con almeno 10 giorni di anticipo, questo potrebbe essere il vostro tavolo.

Dove mangiare a Baunei: Ovile Bertarelli

Se preferite invece qualcosa di più tipico e rustico vi consiglio l’Ovile Bertarelli, un posto molto particolare, lo chiamano ovile-museo perché al suo interno è tutto intagliato in legno. Il cibo è ottimo e casalingo, con menu di terra.

Giusto per farci venire l’acquolina in bocca, servono antipasti misti sardi con salumi, formaggi, verdure e altre piccole prelibatezze, culurgiones, malloreddus, maialetto e a volte anche capretto, contorni, dolci tipici, vino, acqua, caffè e amari locali.

Si trova sull’altopiano del Golgo, a 10 minuti circa dal paese di Baunei. Per raggiungerlo si percorre una strada sterrata e per questo, se preferite, vi verranno a prendere con la jeep e vi riporteranno al vostro alloggio.

Cosa fare a Santa Maria Navarrese: tra le cale del Golfo con Fuorirotta Charter

Per la seconda giornata Marialaura ha prenotato per me un’escursione in barca tra le cale del Golfo di Orosei, con partenza da Santa Maria Navarrese. La società che effettua questa mini-crociera si chiama Fuori Rotta Charter.

Non è la prima volta che percorro in barca questo tratto di costa e sto sempre molto attenta ad evitare i super barconi che caricano centinaia di persone alla volta. Le calette sono davvero piccole e veder sbarcare 300 persone tutte insieme fa davvero rabbrividire. Per questo vi do il mio consiglio più spassionato: se potete, scegliete una barca piccola oppure un gommone.

Fuori Rotta Charter ha tre barche e io ho scelto la Mariner, che porta a bordo massimo 18 persone. Si parte la mattina alle 8:10 dal porto turistico di Santa Maria Navarrese e si rientra verso le 17:30.
Anche loro effettuano il servizio transfer A/R se non volete arrivare in macchina al porto. Arrivando molto presto la mattina, comunque, si trova sempre parcheggio.

tra le cale del Golfo di Orosei

Lo spettacolo del Golfo di Orosei

Usciti dal porto, inizia lo spettacolo: la conformazione di questa costa è inconfondibile, un susseguirsi di minuscole calette dove risplendono il bianco dei sassolini e il turchese e il verde smeraldo dell’acqua, sullo sfondo le falesie tempestate di grotte, fiordi e profonde insenature scavate e lavorate sapientemente dal mare, qualche arco di roccia qua e là a far divertire i tuffatori, e le guglie, immobili e maestose, a controllare dall’alto tutta questa meraviglia.

Is pùligi de nie e quella ladra della foca monaca

Il primo incontro è stato con Cala Mariolu, la principessa del Golfo di Orosei, lei tra tutte è sempre la più elegante, di bianco e azzurro vestita, limpida e delicata vi accoglierà dall’alto e vi farà spazio tra i suoi minuscoli sassolini bianchi e rosa. Sembra di calpestare un manto morbido di pulci di neve, ecco perché è chiamata anche is pùligi de nie. Il suo nome ufficiale, Cala Mariolu, ci riporta indietro nel tempo, quando questa costa era abitata dalla foca monaca, che proprio in questa spiaggia, a quanto pare, amava rubare il pescato dalle reti dei pescatori, diventando quindi una ladra (un mariolo appunto).

La sfacciata Cala Biriola

Cala Biriola è più sfacciata per chi arriva dal mare, il verde smeraldo delle sue acque si staglierà davanti a voi, così intensamente e senza chiedervi il permesso. A lei piace mostrarsi agghindata di tutto punto di lecci e ginepri che si arrampicano sulle sue rocce e un arco di pietra completa questo spettacolo.

Lo spettacolo continua…

Tra un incontro e un altro un’ottima fregola con frutti di mare, gamberi rossi, sorbetto e un buon vermentino, con vista sulle Piscine di Venere a farvi pensare di essere forse in paradiso. Ma gli incontri non sono finiti e i vostri occhi continueranno a meravigliarsi dentro la Grotta del Fico (accessibile solo dal mare) e a Cala dei Gabbiani, un altro bagno di azzurro.

È ora di tornare in porto, accompagnati dal verso dei gabbiani e dalla vista di qualche capretta che si arrampica sulle falesie a picco sul mare.

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